Riflettevo sulla base di alcune letture fatte.
Conduciamo la nostra esistenza affidandoci spesso a convinzioni inesatte a proposito della felicita’, idee ampiamente accettate perche’ “tutti sanno che è cosi'”. Siamo indotti a pensare che raggiungere la felicita’ significhi vivere in uno stato quasi permanente di beatitudine, bellezza, prosperita’, dove il dolore e le ombre non devono esistere, se esistono siamo noi ad essere “sbagliati” in qualche modo. Ma puo’ umanamente esistere una condizione del genere? Vivendo ed osservando il mondo direi proprio di no. E lo sforzo per raggiungere questo pacchetto preconfezionato chiamato FELICITA’ si rivela estenuante quanto frustrante ed inefficace. Perche’? Perche’ ogni individuo ha una sua unicita’, talenti e vulnerabilita’ specifici, oltre alla propria ed unica storia personale. Credo che la prima cosa da considerare sia che il dolore e le ombre sono parte integrante della vita, cosi’ come le sconfitte, le frustrazioni, le perdite. La differenza è’ nel COME reagiamo ad esse . Solo partendo dalla consapevolezza della nostra unicita’ possiamo progredire verso un benessere sincero e duraturo; solo cercando di ascoltarci e conoscerci il piu’ possibile possiamo vivere in armonia ed integrare ANCHE i momenti neri. E’ il cammino di una vita.
Ho passato buona parte della mia raccontandomi di essere cio’ che non ero affatto, e non funziona, anzi proprio da li’ è arrivato disagio e sofferenza interiore. I conti non tornano quasi mai. Una felicita’ cercata attraverso formule altrui non puo’ esistere, è menzogna.
Certo, puo’ sembrare piu’ facile, ma alla lunga non paga e ci rende schiavi di schemi che altri hanno elaborato per noi.
La buona notizia è che nel momento in cui iniziamo ad ascoltarci e a far pace anche con le parti meno nobili di noi (tutti ne abbiamo), ecco il primo passo verso una realistica, possibile armonia, che preferisco al termine abusato di felicita’. CORAGGIO!
….se ne avete voglia: Russ Harris – La trappola della felicita’- ed. Erickson
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