Talvolta mi si chiede quale sia il “sano equilibrio” nelle relazioni….domanda difficile! Cosa rispondere…voglio farlo citando Nicola Ghezzani, uno psicoterapeuta di cui apprezzo molto l’approccio, e che su questo delicato argomento vola davvero alto.
” Quali sono le modalità relazionali positive che contraddistinguono un amore o un’amicizia sani? Ritengo DUE.
La prima è la distanza che si esprime nel rispetto partecipe, laddove i partners o gli amici sappiano stare lontani l’uno dall’altro nel rispetto per ciò che l’altro è di per sè. Con la pratica della distanza e del rispetto partecipe chi ama può ammirare, percepire la vita dell’amato nella sua piena autonomia, e goderne. E’ una forma dell’amore maturo.
La seconda è la vicinanza liberatoria, laddove partners e amici stiano vicini con la volontà di generare nell’altro il bene supremo della libertà (inclusa la paradossale libertà DAL legame stesso ). Con la vicinanza liberatoria chi ama può irrompere nella vita dell’amato, fondersi con quella ed esprimere tutta la propria energia, passione, allo scopo di rendere l’altro felice, cioè libero da ogni contingenza costrittiva, limitativa, frustrante.
Una relazione mediante la quale l’individuo ri-genera il proprio io a partire dalla coscienza di sè e dalla giusta misura nei rapporti umani.
Ci si ama per generare la vera natura dell’altro, le sue migliori potenzialità, la sua libertà. Quel sentimento che chiamiamo amore è il prodotto di un raffinato e consapevole equilibrio.”
Ecco….pensate sia troppo? Io credo di no, credo sia un dono unico che facciamo a noi stessi e all’altro. Ci si può arrivare passo dopo passo. Buone riflessioni.
“Quando l’amore è una schiavitù” – Nicola Ghezzani
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L’ha ripubblicato su diventachisei.
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