Non lo dirò mai abbastanza: la presenza a se stessi è la chiave della libertà emotiva (e non solo).
Troppo spesso nel turbinio quotidiano ci troviamo a vivere in automatico, lontani dal nostro nucleo profondo, e da qui ecco malesseri di vario tipo. La presenza a noi stessi è un potente strumento che ci permette di uscire dalla modalità automatica, ri-conoscerci ed essere realmente liberi, emotivamente sani e capaci di autoregolare le emozioni.
Quando alleniamo la piena presenza ci accorgiamo di cosa ci turba, ci accende, cosa ci fa bene e quali situazioni sono potenzialmente tossiche per noi, cosa coltivare e cosa lasciar andare. Quando ciò non sia possibile impariamo a regolarci per non essere sopraffatti.
Smettiamo di agire per abitudine o per condizionamenti. Le nostre scelte sono sempre meno dettate da circostanze esterne. Riusciamo a prendere decisioni più in linea con chi siamo. Siamo dunque più autentici, meno influenzabili e quindi più liberi.
Conoscere le nostre emozioni senza negarle o reprimerle ci consente di viverle in maniera equilibrata, fuori dalla netta divisione tra emozioni buone e cattive (che non esiste).
Comprendere il nostro funzionamento interiore è essenziale per sviluppare la capacità di autoregolare le emozioni. Se conosco i miei schemi, le mie reazioni e ciò che mi attiva emotivamente, posso imparare a gestire meglio le situazioni e a rispondere con equilibrio, anziché reagire impulsivamente.
Il mio percorso di coaching si basa proprio su questi principi. Attraverso un lavoro di consapevolezza e presenza, aiuto le persone a raggiungere una libertà autentica, migliorare la salute emotiva e la capacità di autoregolazione profonda. Il cambiamento non avviene per magia, ma è il risultato di un lavoro costante su se stessi: il primo passo è essere davvero presenti.
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