Ho terminato la scorsa settimana il percorso individuale con P. ed ecco cosa lei si porta a casa dopo i mesi di esplorazione insieme:
– Come gli altri possono reagire alle situazioni non ha necessariamente e che vedere con me, ma con loro. Non è colpa/responsabilità mia.
– Ognuno ha la propria percezione di ciò che accade, la propria lettura degli eventi. Non posso pretendere che l’altro legga un accadimento come lo leggo io, che si comporti come farei io. In sintesi: IO è il mio personale criterio di lettura del reale, e non è universale.
– P. si sente molto più serena nel rapporto con il suo capo, non teme più il suo giudizio. La sua priorità è fare del suo meglio e sentirsi soddisfatta.
– In ambito familiare non dipende tutto da lei, non sente più solo su di lei il peso di certe dinamiche con la famiglia di origine.
– A fine percorso P. si sente più leggera, sicura di dov’è e dove vuole andare, si è allenata a guardare le aspettative per quello che sono e non a dipendere da esse, così come a non avere bisogno dell’approvazione degli altri.
Più serena e centrata procede nella vita.
Io le sono grata per la sua tenacia, energia e capacità di tradurre le emozioni e di agire. Un lavoro meraviglioso.
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