Qualche giorno fa ho seguito un seminario tenuto dalla sempre bravissima Erica Poli, argomento : IL VALORE DEL PERDONO.
Il lavoro svolto partiva da un assunto di base che sovverte la comune accezione di perdono, e cambiandone la prospettiva libera nuove energie e possibilità di contattare un maggior ben-essere. L’assunto è il seguente: in genere intendiamo il perdono possibile solo a fronte di un RISARCIMENTO che pretendiamo da colui/colei da cui riteniamo di aver subito un torto. Ma in questa ottica noi assumiamo la posizione di VITTIME, subiamo, accumuliamo senso di frustrazione e rabbia, tutti veleni per l’organismo e per l’anima. In questa ottica non riusciamo mai ad essere veramente liberi, dipendiamo dalle azioni/decisioni del presunto carnefice e restiamo bloccati a ciò che è stato.
Spostando il punto di vista (ed è certo un notevole spostamento) possiamo provare a vedere il torto subito come un segnale, un’occasione da cogliere per lavorare sulla ferita inferta e trasformarla in opportunità di crescita, di evoluzione personale. Questo è il cosiddetto PERDONO TRASFORMATIVO, che prescinde dal risarcimento come condizione irrinunciabile anzi, se tutto ciò che ci accade ci aiuta in qualche modo a recuperare parti di noi “bloccate”, questa qualità di perdono ci restituisce una maggior consapevolezza di noi stessi, e paradossalmete arriviamo a comprendere che in realtà non c’è proprio nulla da perdonare! Per un perdono di questo genere è necessario uscire dalla solita logica del giudizio e della dualità bene/male, dalla logica per cui chi perdona è debole o poco dignitoso, ma quanta libertà riconquistata!
Immagino che alcuni di voi possano irritarsi nel leggere queste righe, e va benissimo, si mobilitano le emozioni opportune.
Ad ogni modo qui ho dato solo alcuni spunti per provare ad assumere un nuovo punto di vista, che è sempre un’occasione di ampliamento della nostra coscienza. Nel libro che vi consiglio questo mese trovate un trattato ricchissimo sull’argomento.
Con la Primavera facciamo entrare anche una nuova visione, buona lettura.
Colin Tipping, Il perdono assoluto. Ed. macro