” Tutto quello che diventerai, lo sei già. Tutto quello che conoscerai, lo sai già. Quello che cercherai ti sta già cercando, è in Te.”
Alejandro Jodorowsky, La danza della realtà
Archivio mensile:giugno 2016
Il Rispetto
Cosa intendiamo quando pensiamo al concetto di Rispetto, cosa è per noi? Vi siete mai soffermati a rifletterci? Io credo sia vasto e complesso, e coinvolga moltissimi aspetti della nostra vita, su più livelli.
Mi viene in aiuto Bert Hellinger con una splendida riflessione che voglio condividere.
“Rispettare significa in prima linea: riconoscere. Rispettare qualcuno significa riconoscere che lui c’è, che è così com’è, e che, così com’è, è anche giusto. Ciò include che, allo stesso modo, mi rispetti anch’io. Che rispetto di essere così come sono e che così come sono, sono anche giusto.
Se io rispetto così me e gli altri, rinuncio a farmi un’immagine di come io o gli altri dobbiamo essere. Senza questa immagine, non c’è più giudizio riguardo a quel che sarebbe migliore. Nessuna immagine artificiale si frappone più tra me e la realtà che si mostra.
In questo modo è possibile una seconda cosa – che pure appartiene al rispetto: amo la realtà, così come mi si mostra. Ciò significa soprattutto: amo me, così come sono, amo l’altro, così com’è, ed amo come siamo diversi. Questo rispetto mantiene le distanze. Non si insinua nell’altro, e neanche permette all’altro di insinuarsi in me, di attribuirmi qualcosa che non mi riguarda o di disporre di me secondo la sua immagine. Perciò possiamo rispettarci senza che l’uno voglia nulla dall’altro.
Se abbiamo bisogno l’uno dell’altro e vogliamo qualcosa l’uno dall’altro, dobbiamo fare attenzione ancora ad un’altra cosa: ci favoriamo reciprocamente o inibiamo in noi stessi e nell’altro il proprio sviluppo? Se dobbiamo riconoscere che, così come siamo, impediamo lo sviluppo in noi e negli altri, allora il rispetto non ci avvicina, ma ci allontana. Allora rispettiamo che ognuno può e deve andare per la propria strada.”
…..Come vi sentite rispetto a tutto ciò?
Buone riflessioni ed uno splendido inizio d’estate
La spinta al cambiamento
” Possiamo intendere il dolore interiore come il sistema attraverso il quale la nostra personalità ci fa capire che dobbiamo cambiare qualcosa, altrimenti non affioreranno emozioni migliori. Invece di temere il dolore, possiamo imparare a interpretarne i messaggi con saggezza, in modo da poterne sfruttare i suggerimenti per migliorare la nostra vita.”
E ancora:
“Il tratto caratteristico di una persona equilibrata è la disponibilità ad accettare tutte le verità, anche quelle che vanno contro desideri personali. Dimostra che tale persona ha smesso di guardare agli altri per trovare stabilità e che si è impegnata a rimanere concentrata sulla propria personale missione di vita.”
– Les Carter
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La giusta distanza (o vicinanza)
Talvolta mi si chiede quale sia il “sano equilibrio” nelle relazioni….domanda difficile! Cosa rispondere…voglio farlo citando Nicola Ghezzani, uno psicoterapeuta di cui apprezzo molto l’approccio, e che su questo delicato argomento vola davvero alto.
” Quali sono le modalità relazionali positive che contraddistinguono un amore o un’amicizia sani? Ritengo DUE.
La prima è la distanza che si esprime nel rispetto partecipe, laddove i partners o gli amici sappiano stare lontani l’uno dall’altro nel rispetto per ciò che l’altro è di per sè. Con la pratica della distanza e del rispetto partecipe chi ama può ammirare, percepire la vita dell’amato nella sua piena autonomia, e goderne. E’ una forma dell’amore maturo.
La seconda è la vicinanza liberatoria, laddove partners e amici stiano vicini con la volontà di generare nell’altro il bene supremo della libertà (inclusa la paradossale libertà DAL legame stesso ). Con la vicinanza liberatoria chi ama può irrompere nella vita dell’amato, fondersi con quella ed esprimere tutta la propria energia, passione, allo scopo di rendere l’altro felice, cioè libero da ogni contingenza costrittiva, limitativa, frustrante.
Una relazione mediante la quale l’individuo ri-genera il proprio io a partire dalla coscienza di sè e dalla giusta misura nei rapporti umani.
Ci si ama per generare la vera natura dell’altro, le sue migliori potenzialità, la sua libertà. Quel sentimento che chiamiamo amore è il prodotto di un raffinato e consapevole equilibrio.”
Ecco….pensate sia troppo? Io credo di no, credo sia un dono unico che facciamo a noi stessi e all’altro. Ci si può arrivare passo dopo passo. Buone riflessioni.
“Quando l’amore è una schiavitù” – Nicola Ghezzani
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Come intendiamo il Perdono ?
Come siamo abituati a “sentire” il Perdono? Spesso ne abbiamo una concezione distorta: Non è un cedere, un porgere l’altra guancia, un farsi vittima….tutt’altro, è il superamento di un momento/episodio traumatico. E’ un lasciar andare, un atto prezioso per noi e gli altri. Il perdono ci guarisce.
Nell’articolo trovate riflessioni in proposito, buona lettura!
Il libro di Giugno
“Per l’Ego, il momento presente quasi non esiste. Soltanto il passato ed il futuro sono considerati importanti. Questo capovolgimento totale della verità spiega perchè sotto l’influsso dell’Ego la mente sia così disfunzionale. Si preoccupa sempre di mantenere vivo il passato, perchè senza di esso chi saremmo noi? Si proietta costantemente nel futuro per garantirsi la propria sopravvivenza e per cercarvi qualche genere di liberazione o appagamento. “Un giorno, quando avverrà questo o quello, sarò felice.”
Anche quando l’Ego sembra occuparsi del presente, non è il presente ciò che vede: lo percepisce in modo sbagliato perchè lo osserva con gli occhi del passato. Oppure riduce il presente ad un mezzo rivolto ad un fine, un fine che sta sempre nel futuro.”
” Si può pensare di avere bisogno di più tempo per capire il passato o per liberarsene, in altri termini, che il futuro prima o poi ci libererà dal passato. Questa è un ‘illusione.”
…..Solo alcuni spunti pieni di stimoli, contenuti, significati profondi su cui soffermarsi. Un libro non recente, un best seller citato e stra-citato, la cui lettura mi ha colpito profondamente nell’analisi chiara di quelle che sono le più comuni “trappole” della nostra mente, che spesso fanno si che noi ci costruiamo una falsa identità ben lontana dal nostro vero sè.
Non voglio aggiungere altro, il libro è davvero molto denso. Godetevelo!
Sereno Giugno