Quel momento

C’è un particolare momento, che accade sempre anche se con tempi e modi differenti per ogni persona, che non smette di emozionarmi, ogni volta.

Durante il percorso con il cliente arriva il momento in cui qualcosa si modifica, qualcosa scatta, qualcosa si manifesta e una volta manifestato tutto cambia. E’ il momento in cui il cliente comincia a sentire, attraverso il suo corpo, attraverso l’emozione ed il cambio di stato, che una trasformazione importante ha cominciato il suo corso e da lì in poi sarà inarrestabile. Tramite il lavoro svolto la persona comincia a prendere contatto con le proprioe emozioni, a riconoscerle ed accettare anche quelle che aveva sempre evitato e non voluto vedere/sentire. Si aprono mondi nuovi,  nuove possibilità, prospettive più ampie nella gestione della difficoltà, del blocco, del conflitto, che prima non riuscivano ad emergere e imprigionavano nei soliti schemi, difese, rigidità  divenute ormai prigione e pensieri ripetitivi fino quasi all’ossessione, con un grande dispendio di energie e un  profondo disagio e  senso di impotenza rispetto alla possibilità di uscire dalla difficoltà.

In quel preciso momento di consapevolezza che un sentire profondo sta cambiando, che possiamo sempre scegliere, che i limiti sono nei nostri schemi mentali antichi e cristallizzati, ecco che il corpo diventa più sciolto, si libera una nuova energia, lo sguardo si illumina nella gioia della forza e nuova prospettiva ritrovata o scoperta per la prima volta.

Tutte le risorse che ci servono sono in noi, dobbiamo tornare alla nostra essenza profonda per ritrovarle ma sono sempre state là, da qualche parte, sepolte ma pronte a riemergere fiere appena ce lo permettiamo!

In questo processo io sono un mezzo, uno strumento che aiuta la persona a procedere in un lavoro che è solo suo.  Vale davvero la pena di cominciare.

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Il libro di febbraio

Questo mese propongo un romanzo di qualche anno fa. L’autore è lo scrittore turco Orhan Pamuk.

Veniamo trasportati nella storia, colma di particolari, di un’ossessione amorosa. Non racconterò nulla, a voi scoprirla se vorrete. Io ho trovato spunti importanti per il cammino personale verso la ri – scoperta di noi stessi.

  • Cos’è un’ossessione, in questo caso amorosa, ma non solo. Da dove nasce un pensiero così potente da bloccare il flusso di un’esistenza, cristallizzarla.
  • Le scelte che operiamo hanno sempre conseguenze, delineano in qualche modo il percorso che abbiamo deciso di intraprendere e qualcosa deve essere lasciato indietro, il qualcosa che non è stato oggetto di scelta. Che rapporto abbiamo con le responsabilità delle nostre decisioni e azioni conseguenti? Possiamo, riusciamo eventualmente a tornare indietro se ci rendiamo conto che è ciò che vogliamo?
  • Il passato, che valore ha per noi? Qualcosa che non è più e come tale va lasciato andare, un macigno che pesa sulla nostra presente esistenza, un bagaglio di esperienza che ci ha reso ciò che siamo oggi? Qualcosa che ci influenza inesorabilmete, diventando alibi per non guardare l’oggi?
  • Gli oggetti….feticci, oggetti rituali quasi. Che rapporto abbiamo con la memoria degli oggetti? Riusciamo a disfarcene facilmente o ne siamo legatissimi?

Ecco, come vedete c’è tanto ! Se questi temi vi ispirano e incuriosiscono, buona letturapamuk-museo