L’ospite della domenica

Ieri pomeriggio, nella calma di fine estate, è venuto a farmi visita il gattone di quartiere, un dolcissimo tigrato che da qualche anno gironzola e passa per le case che lo vogliono ospitare, ma solo per un pò.

Lui arriva dalla finestra, si guarda intorno fiducioso e calmo, se quello che vede gli piace si ferma, si avvicina, saluta con le sue fusa e si mette tranquillo. Se gli si offre cibo non lo rifiuta di certo, ma non chiede con insistenza, nè sembra affamato o assetato. Chiede ciò di cui ha bisogno e nulla di più, coccole, carezze, un luogo tranquillo dove riposarsi.

E’ stato con me l’intero pomeriggio, poi verso sera, morbido e silenzioso come era arrivato, se n’è andato continuando la sua avventura.

Perchè scrivo di questo ? Osservarlo è stato prezioso e mi ha fatto riflettere :

Si muove ed agisce senza aspettativa alcuna, ti chiede compagnia ma tu sei libero di concedergliela o meno, non si muove secondo un piano, ma ascoltando le sue necessità del momento (fresco, riposo, cibo ecc.). Agisce sempre nel presente. Chiede con naturalezza ciò di cui ha bisogno. Quando è soddifatto, con garbo ti lascia, ma ti lascia arricchito dall’esperienza della sua presenza affettuosa.

Credo abbia molto da insegnarci riguardo all’ascolto di noi stessi, allo stare in presenza di ciò che sentiamo, al chiedere spontanemente ed essere pronti a ricevere con gratitudine, e ad andare quando il tempo è finito.

Davvero un maestro, grazie piccolo amico, alla prossima

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La ricerca ossessiva della perfezione è prodotta dall’incapacità di amare.

A. Jodorowsky

20526106_504075029935036_8294633593507456921_nSerena Estate a tutti voi

 

(immagine M. Tichy)