“Si devono lasciare i nostri vecchi abiti e le nostre vecchie abitudini. Abbiamo la tendenza intellettualizzante a voler assolutamente trovare una causa ai nostri problemi.
Anzichè andare verso l’accettazione dei nostri inevitabili limiti e della nostra finitezza di esseri umani, vogliamo trovare fatti che ci hanno recato danno e persone colpevoli di limitarci.
Piuttosto che cercare la causa di un problema, è più produttivo scoprire il progetto che rivela. Chi voglio diventare? Quale desiderio bussa alla mia porta? In questo modo ogni intoppo è un mezzo per meglio accogliere la mia parte vulnerabile e per diventare un essere più completo.
Trasformarsi, lasciare i sentieri conosciuti e le idee ritrite permetteranno gradualmente di passare dal bisogno all’incontro tra esseri umani e al desiderio che ne è il segno, non più in vista di un consumo, ma per esistere e relazionarci in uno spazio che non riguarda più la soddisfazione del bisogno stesso. Attaccamento e brama riducono tutto a invidia, egoismo, a rifiuto di ogni forma di frustrazione e di qualsiasi tipo di mancanza.
La trasformazione ci invita a uscire dai nostri immobilismi, troppo comodi per essere lasciati facilmente, per ritrovare il gusto del movimento e rimetterci in cammino. Abbandonare i nostri vecchi giri di giostra ci darà il gusto, la spinta, di partire per cercare di incontrare noi stessi”
S. Tomasella (immagine: Georgia O’Keeffe)