Ottobre e Itaca

Amo da sempre l’autunno: luce più languida, aria che si rinfresca ogni giorno un pò di più e giornate che si restringono in un invito al raccoglimento, strati di abiti in più e i colori…. anche in una città come Milano arrivano quei rossi brucianti nei parchi e lungo i viali alberati.

Di solito non faccio buoni propositi ma ottobre è per me un nuovo inizio carico di possibilità, una nuova fase di quel viaggio unico che è la mia vita, la vita di ognuno.

Allora lavoro su di me con Psych K per accogliere il nuovo, per trasformare ciò che mi limita, per confrontarmi al meglio con questo lavoro che mi appassiona sempre perchè sempre diverso e in divenire.

Un viaggio di libertà interiore, di scoperta ed evoluzione di parti di me prima nell’ombra, quelle parti più fastidiose. Apertura verso ciò che non conosco e che talvolta spaventa.

E l’autunno è per me momento perfetto per tutto ciò, e per voi?

C’è una meravigliosa poesia del poeta greco Kavafis che parla in modo sublime di questo viaggio che è la vita, ognuno verso la propria Itaca, la meta. E se la meta fosse la vita stessa?

ITACA

Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
né nell’irato Poseidone incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia –
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta;
più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca –
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio;
senza di lei, mai ti saresti messo sulla via.
Nulla di più ha da darti.

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.

Kostantinos Kavafis

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Agosto, il perturbante

Agosto, mese del solleone e dell’esercizio della lentezza, quando ce la concediamo.

Conosco racconti di agosti affannati, stressanti nella rincorsa al divertimento ad ogni costo, allo sfoggio di mete esotiche sui social, alla cosiddetta ansia sociale di chi non va da nessuna parte e per questo pare valga di meno e si sente un derelitto.

Quanta fatica nel dover essere, nel dover mantenere standards che non si sono scelti ma paiono imposti.

E quanta ricchezza può esserci nel praticare un pò di scomodità, nello stare fermi e ascoltare cosa si muove soprattutto dentro, nell’esercizio del resistere un poco all’ immediata soddisfazione di un desiderio. E la noia diviene creatività, un desiderio diventa un obiettivo da perseguire se ci appartiene davvero, se lo abbiamo scelto noi per noi, non qualcun altro. Altrimenti possiamo lasciarlo andare.

Scomodo stare con se stessi, vi siete mai chiesti perchè?

Con l’ augurio di perturbarvi con serenità, vi lascio con un grandissimo che scomodo è stato sempre.

“Le periferie di Roma bruciate dal sole, i cieli luminosi, il caldo che fa mancare il respiro, le tiepide nottate a Villa Borghese, la voglia di bagni, un po’ di arietta che viene dal mare, i pomeriggi passati a far niente, le partite a pallone. Estate che può crescere velocemente un corpo di ragazzo; stagione di scoperte, di abbandoni, di odori fortissimi, pungenti — estate che è il volto, forse, della vita vera, tempo vuoto e perciò tanto più pieno di senso; tempo propizio all’infanzia e all’amicizia, all’amore dello spirito e del corpo, alla confidenza erotica con la vita”.

Pier Paolo Pasolini

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La poesia cura e si prende cura

Siamo ai primi di luglio e già il pensiero
è entrato in moratoria.
Drammi non se ne vedono,
se mai disfunzioni.

Che il ritmo della mente si dislenti,
questo inspiegabilmente crea serie preoccupazioni.
Meglio si affronta il tempo quando è folto,
mezza giornata basta a sbaraccarlo.
Ma ora ai primi di luglio ogni secondo sgoccia
e l’idraulico è in ferie.

Eugenio Montale

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E’ tornata estate

Note da una breve (ma intensa) vacanza:
* Lascio cadere ogni obbligo
* Da un caos di emozioni iniziale ad una maggior chiarezza.
* Ascolto come mi sento.
* Sempre più chiaro il valore del tempo e degli affetti
* L’ energia del mare da sempre è per me terapeutica
* Scopro in me nuove vulnerabilità
* Percepisco la danza continua tra presenze e assenze.
* Le risa dei bimbi piccoli mi commuovono.
* Non sempre rilassarmi mi è facile.
* Mi scopro spesso nostalgica, di quella nostalgia colma di Bellezza.
* La mia impronta malinconica non mi fa più paura
To be continued….

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