5. Lascia andare il controllo sull’Altro, non è possibile controllare tutto, è estenuante e non produttivo. Allenta la presa con fiducia, tutto intorno a te comincerà a cambiare.

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5. Lascia andare il controllo sull’Altro, non è possibile controllare tutto, è estenuante e non produttivo. Allenta la presa con fiducia, tutto intorno a te comincerà a cambiare.

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4. Ascolta sempre, sempre il tuo corpo, lì risiede una saggezza profonda. Il corpo ti dice sempre cosa è bene per te, e cosa ti danneggia. Il corpo ti fornisce indicazioni su cosa è bene modificare nella tua vita per essere in armonia con te stesso.

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2. Lascia che l’Altro sia ciò che è

Ieri pomeriggio, nella calma di fine estate, è venuto a farmi visita il gattone di quartiere, un dolcissimo tigrato che da qualche anno gironzola e passa per le case che lo vogliono ospitare, ma solo per un pò.
Lui arriva dalla finestra, si guarda intorno fiducioso e calmo, se quello che vede gli piace si ferma, si avvicina, saluta con le sue fusa e si mette tranquillo. Se gli si offre cibo non lo rifiuta di certo, ma non chiede con insistenza, nè sembra affamato o assetato. Chiede ciò di cui ha bisogno e nulla di più, coccole, carezze, un luogo tranquillo dove riposarsi.
E’ stato con me l’intero pomeriggio, poi verso sera, morbido e silenzioso come era arrivato, se n’è andato continuando la sua avventura.
Perchè scrivo di questo ? Osservarlo è stato prezioso e mi ha fatto riflettere :
Si muove ed agisce senza aspettativa alcuna, ti chiede compagnia ma tu sei libero di concedergliela o meno, non si muove secondo un piano, ma ascoltando le sue necessità del momento (fresco, riposo, cibo ecc.). Agisce sempre nel presente. Chiede con naturalezza ciò di cui ha bisogno. Quando è soddifatto, con garbo ti lascia, ma ti lascia arricchito dall’esperienza della sua presenza affettuosa.
Credo abbia molto da insegnarci riguardo all’ascolto di noi stessi, allo stare in presenza di ciò che sentiamo, al chiedere spontanemente ed essere pronti a ricevere con gratitudine, e ad andare quando il tempo è finito.
Davvero un maestro, grazie piccolo amico, alla prossima

La ricerca ossessiva della perfezione è prodotta dall’incapacità di amare.
A. Jodorowsky
Serena Estate a tutti voi
(immagine M. Tichy)
Il cambiamento:
tanto invocato quanto temuto. Cosa significa, cosa intendiamo, a cosa pensiamo quando abbiamo in mente un cambiamento?
Quello a cui si fa riferimento in questo consigliatissimo bel libro, è il cambiamento interiore, il cambiamento di come percepiamo noi stessi e di conseguenza tutto il nostro mondo privato e pubblico, il mutamento di stato della nostra consapevolezza, dopo il quale nulla più sarà da noi visto e affrontato come prima.
Ci fa paura? Certo, sempre. Significa avventurarsi dentro di noi, lasciare molte dinamiche ben consolidate e conosciute, quindi sicure anche se non ci danno più alcuna gioia ed evoluzione nel nostro percorso di vita. Spesso sono diventate prigioni per la nostra mente, ma ci fanno sentire al sicuro, nella famosa zona di confort.
Il cambiamento ci richiede di vedere tali dinamiche antiche per poi cominciare a liberarcene e sentirci più liberi di essere chi siamo in ogni aspetto della nostra vita.
Come sapete non mi piace aggiungere troppo, vi invito alla lettura del libro e alle preziose riflessioni e suggerimenti in esso contenuti. Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento del percorso dil life coaching, sicuramente un fantastico strumento.
Buona lettura!
Il cambiamento – Wayne W. Dyer –
ed. Corbaccio
Questo mese vi mostro un libro piccolo e preziosissimo….non dico molto, si può leggere anche aprendo a caso una pagina e facendo tesoro del contenuto.
Farò proprio così, ora apro e….” assumersi la responsabilità delle proprie scelte , esserne consapevoli è già un grande passo verso un percorso di crescita e di evoluzione, è come riconoscere il valore del proprio essere al di là degli aspetti più puramente terreni e della limitatezza della natura umana ”
E ancora: ” la mente stessa è ben oltre quello che credete, ne fate un uso sbagliato e marginale, solo per mentire a voi stessi e agli altri, per costruire giustificazioni delle vostre azioni sia a voi stessi sia agli altri. E’ la parte più terrena e pratica di voi, è anch’essa importante perchè è lo strumento che utilizzate nel quotidiano per socializzare, per creare e condividere regole, non sempre tuttavia per il vostro bene “
……e molto altro…..
Buona lettura! Dimenticavo, il titolo vi irrita e vi fa storcere il naso? Bene, motivo in più per leggerlo, probabilmente va a toccare qualche parte di voi che vuole essere vista.
Emanuela Casadei Giunchi
– Tutto è perfetto – Anima edizioni
Quando e perchè scegliere di iniziare un percorso di life coaching ?
Prendo spunto soprattutto dal materiale che i miei clienti di volta in volta mi portano e su cui vogliono lavorare:
In queste e molte altre situazioni di possiamo decidere di assumerci la responsabilità della nostra vita e dei suoi aspetti per noi piu’ difficoltosi, e SCEGLIERE DI FARCI AIUTARE. Spezzare così quegli schemi che portiamo avanti in maniera del tutto inconsapevole, e che non funzionano più.
Non è stimolante l’idea di riscoprirti, ritrovarti, più consapevole di te e di ciò che provi, di ciò che vuoi per la tua vita, gettare via vecchi schemi e fare spazio al nuovo ?
Puoi SEMPRE scegliere. C’è sempre una possibilità, talvolta da soli è più difficile coglierla.

Contattami per un incontro conoscitivo gratuito: ferrariste66@gmail.com
Qualche giorno fa ho seguito un seminario tenuto dalla sempre bravissima Erica Poli, argomento : IL VALORE DEL PERDONO.
Il lavoro svolto partiva da un assunto di base che sovverte la comune accezione di perdono, e cambiandone la prospettiva libera nuove energie e possibilità di contattare un maggior ben-essere. L’assunto è il seguente: in genere intendiamo il perdono possibile solo a fronte di un RISARCIMENTO che pretendiamo da colui/colei da cui riteniamo di aver subito un torto. Ma in questa ottica noi assumiamo la posizione di VITTIME, subiamo, accumuliamo senso di frustrazione e rabbia, tutti veleni per l’organismo e per l’anima. In questa ottica non riusciamo mai ad essere veramente liberi, dipendiamo dalle azioni/decisioni del presunto carnefice e restiamo bloccati a ciò che è stato.
Spostando il punto di vista (ed è certo un notevole spostamento) possiamo provare a vedere il torto subito come un segnale, un’occasione da cogliere per lavorare sulla ferita inferta e trasformarla in opportunità di crescita, di evoluzione personale. Questo è il cosiddetto PERDONO TRASFORMATIVO, che prescinde dal risarcimento come condizione irrinunciabile anzi, se tutto ciò che ci accade ci aiuta in qualche modo a recuperare parti di noi “bloccate”, questa qualità di perdono ci restituisce una maggior consapevolezza di noi stessi, e paradossalmete arriviamo a comprendere che in realtà non c’è proprio nulla da perdonare! Per un perdono di questo genere è necessario uscire dalla solita logica del giudizio e della dualità bene/male, dalla logica per cui chi perdona è debole o poco dignitoso, ma quanta libertà riconquistata!
Immagino che alcuni di voi possano irritarsi nel leggere queste righe, e va benissimo, si mobilitano le emozioni opportune.
Ad ogni modo qui ho dato solo alcuni spunti per provare ad assumere un nuovo punto di vista, che è sempre un’occasione di ampliamento della nostra coscienza. Nel libro che vi consiglio questo mese trovate un trattato ricchissimo sull’argomento.
Con la Primavera facciamo entrare anche una nuova visione, buona lettura.
Colin Tipping, Il perdono assoluto. Ed. macro
C’è un particolare momento, che accade sempre anche se con tempi e modi differenti per ogni persona, che non smette di emozionarmi, ogni volta.
Durante il percorso con il cliente arriva il momento in cui qualcosa si modifica, qualcosa scatta, qualcosa si manifesta e una volta manifestato tutto cambia. E’ il momento in cui il cliente comincia a sentire, attraverso il suo corpo, attraverso l’emozione ed il cambio di stato, che una trasformazione importante ha cominciato il suo corso e da lì in poi sarà inarrestabile. Tramite il lavoro svolto la persona comincia a prendere contatto con le proprioe emozioni, a riconoscerle ed accettare anche quelle che aveva sempre evitato e non voluto vedere/sentire. Si aprono mondi nuovi, nuove possibilità, prospettive più ampie nella gestione della difficoltà, del blocco, del conflitto, che prima non riuscivano ad emergere e imprigionavano nei soliti schemi, difese, rigidità divenute ormai prigione e pensieri ripetitivi fino quasi all’ossessione, con un grande dispendio di energie e un profondo disagio e senso di impotenza rispetto alla possibilità di uscire dalla difficoltà.
In quel preciso momento di consapevolezza che un sentire profondo sta cambiando, che possiamo sempre scegliere, che i limiti sono nei nostri schemi mentali antichi e cristallizzati, ecco che il corpo diventa più sciolto, si libera una nuova energia, lo sguardo si illumina nella gioia della forza e nuova prospettiva ritrovata o scoperta per la prima volta.
Tutte le risorse che ci servono sono in noi, dobbiamo tornare alla nostra essenza profonda per ritrovarle ma sono sempre state là, da qualche parte, sepolte ma pronte a riemergere fiere appena ce lo permettiamo!
In questo processo io sono un mezzo, uno strumento che aiuta la persona a procedere in un lavoro che è solo suo. Vale davvero la pena di cominciare.
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