Aprile, di nuovo

Aprile è porte aperte a far entrare più luce.

E’ lieve calore che accarezza le spalle, colori languidi e panchine affollate.

E’ sguardo nuovo su vecchi ricordi, è un leggero posarsi o volare un pò più su.

Sei dunque tornato, aprile, ti aspettavo

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Agosto, il perturbante

Agosto, mese del solleone e dell’esercizio della lentezza, quando ce la concediamo.

Conosco racconti di agosti affannati, stressanti nella rincorsa al divertimento ad ogni costo, allo sfoggio di mete esotiche sui social, alla cosiddetta ansia sociale di chi non va da nessuna parte e per questo pare valga di meno e si sente un derelitto.

Quanta fatica nel dover essere, nel dover mantenere standards che non si sono scelti ma paiono imposti.

E quanta ricchezza può esserci nel praticare un pò di scomodità, nello stare fermi e ascoltare cosa si muove soprattutto dentro, nell’esercizio del resistere un poco all’ immediata soddisfazione di un desiderio. E la noia diviene creatività, un desiderio diventa un obiettivo da perseguire se ci appartiene davvero, se lo abbiamo scelto noi per noi, non qualcun altro. Altrimenti possiamo lasciarlo andare.

Scomodo stare con se stessi, vi siete mai chiesti perchè?

Con l’ augurio di perturbarvi con serenità, vi lascio con un grandissimo che scomodo è stato sempre.

“Le periferie di Roma bruciate dal sole, i cieli luminosi, il caldo che fa mancare il respiro, le tiepide nottate a Villa Borghese, la voglia di bagni, un po’ di arietta che viene dal mare, i pomeriggi passati a far niente, le partite a pallone. Estate che può crescere velocemente un corpo di ragazzo; stagione di scoperte, di abbandoni, di odori fortissimi, pungenti — estate che è il volto, forse, della vita vera, tempo vuoto e perciò tanto più pieno di senso; tempo propizio all’infanzia e all’amicizia, all’amore dello spirito e del corpo, alla confidenza erotica con la vita”.

Pier Paolo Pasolini

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La poesia cura e si prende cura

Siamo ai primi di luglio e già il pensiero
è entrato in moratoria.
Drammi non se ne vedono,
se mai disfunzioni.

Che il ritmo della mente si dislenti,
questo inspiegabilmente crea serie preoccupazioni.
Meglio si affronta il tempo quando è folto,
mezza giornata basta a sbaraccarlo.
Ma ora ai primi di luglio ogni secondo sgoccia
e l’idraulico è in ferie.

Eugenio Montale

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E’ tornata estate

Note da una breve (ma intensa) vacanza:
* Lascio cadere ogni obbligo
* Da un caos di emozioni iniziale ad una maggior chiarezza.
* Ascolto come mi sento.
* Sempre più chiaro il valore del tempo e degli affetti
* L’ energia del mare da sempre è per me terapeutica
* Scopro in me nuove vulnerabilità
* Percepisco la danza continua tra presenze e assenze.
* Le risa dei bimbi piccoli mi commuovono.
* Non sempre rilassarmi mi è facile.
* Mi scopro spesso nostalgica, di quella nostalgia colma di Bellezza.
* La mia impronta malinconica non mi fa più paura
To be continued….

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Lezioni

Cose che ho imparato ad aprile:

⭐Tutto scorre, tutto cambia, che ci piaccia o meno
⭐Tutto cambia a seconda di come/dove lo si guarda .
⭐Sempre più mi accorgo che il tempo non è lineare ma circolare, passato, presente, futuro in continua connessione
⭐A volte meglio fermarsi.
⭐Ogni tanto fare il vuoto, non riempire a qualsiasi costo.
⭐La percezione della solitudine è un inganno della mente.
⭐Stare con ciò che provo è la via, per me.
⭐Le persone care non ci lasciano mai veramente.
⭐Sempre, un passo dopo l’ altro, un giorno alla volta, respiro dopo respiro.
⭐Certi passaggi sono dolorosi, e va bene così

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Trappole

Tutti noi abbiamo una percezione del mondo e di ciò che ci accade che molto ha a che vedere con impronte, modelli che si sono originati all’inizio delle nostre vite e che riguardano la nostra storia emotiva personale.

Semplificando al massimo: gestiamo le nostre emozioni per come siamo stati abituati a sentirle e gestirle nelle prime fasi della vita. Abbiamo credenze, modelli che sono nati dalle nostre prime relazioni con chi si è preso cura di noi. Alcuni di questi modelli si rivelano talvolta, in età adulta, delle vere e proprie trappole che bloccano la nostra autenticità e libertà di esprimere ciò che siamo, si trasformano in vere e proprie gabbie.

Ne descrivo qui alcune ricordando che spesso le utilizziamo in modo automatico, senza esserne consapevoli:

_ DEVO ESSERE SEMPRE FORTE: non ci permettiamo di sentirci fragili, vulnerabili, di chiedere aiuto. Abbiamo difficoltà a dire i nostri NO, a porre i nostri sani confini. Ci si prende cura di tutto e tutti tranne che di noi stessi, per ritrovarci poi sfiniti, prosciugati, pieni di una rabbia intensa e il più delle volte repressa.

_NON E’ GIUSTO CHE IO MI ARRABBI: ci è stato insegnato, o lo crediamo noi, che arrabbiarsi sia sbagliato, una manifestazione emotiva scomoda e sconveniente, quindi ci reprimiamo tutte le volte che ci arrabbiamo, spesso per l’errata convinzione che “SE MI ARRABBIO SONO MENO AMABILE”.

_SONO RESPONSABILE DEL MONDO INTERO: ci sentiamo responsabili per qualsiasi cosa, a cominciare dalla felicità di chi ci sta vicino, dunque quando qualcosa non va ce ne prendiamo piena responsabilità, vogliamo aggiustare, trovare subito soluzioni sempre, nel lavoro, a casa, nelle relazioni tutte.

_POSSO SEMPRE FARE MEGLIO: nulla è mai abbastanza buono, posso sempre fare di più, non sono mai appagato.

_NON SONO AMABILE: ci sentiamo sbagliati sempre, chiunque è meglio di noi, nessuno può amarci poichè valiamo poco.

_ DEVO GIUSTIFICARE LA MIA ESISTENZA FACENDO CONTINUAMENTE QUALCOSA: se non siamo sempre in azione, in movimento, proviamo disagio, quel senso di vuoto che ci terrorizza e che quindi cerchiamo di riempire di attività. Peccato che poi il vuoto torni comunque.

Solo nel momento in cui diventiamo consapevoli di quali siano i nostri schemi profondi, le nostre credenze, allora possiamo lavorare per scioglierle, ammorbidirle, provare strade nuove che ci permettano di vivere in sintonia con chi siamo e con le emozioni che proviamo e che non abbiamo più necessità di reprimere nell’illusione di essere più accettati e degni di amore. Il coaching si rivela strumento potente per fare ciò.

Una lettura straordinaria sul tema: Quando il corpo dice no – Gabor Matè

Scrivimi per un incontro esplorativo: ferrariste66@gmail.com

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Accade con un percorso di coaching

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Condivido una bellissima testimonianza:

Ciao a tutti,
dopo il nostro ultimo incontro Stefania mi ha domandato se mi andasse di di scrivere due righe e raccontare del mio percorso con lei, invito che ho accettato con entusiasmo visto che per me è un piccolo modo per ringraziarla.
Il mio cammino con lei è cominciato circa due anni fa in maniera casuale ma non fortuita.
Era un periodo per me di particolare delusione, mancata comprensione (nel senso del “perchè solo a me e agli altri riesce tutto semplice?”) degli eventi che vivevo, non mi piacevo più, ero completamente senza energie sotto tutti i punti di vista, uscivo da una relazione di 8 anni conclusa nella peggiore delle maniere, svolgevo il lavoro che ho sempre pensato che per me rappresentasse una morte interiore (non perchè non dignitoso, anzi era anche ben remunerato), mi alzavo alle 5 del mattino per essere in azienda alle 8 e arrivavo a casa alle 19, alle 21 per forza ero a letto, non avevo tempo per me stessa e trovarlo era davvero un grosso sforzo; insomma una semi disfatta su tutti i fronti, e il rapporto con mia mamma era la ciliegina sulla torta.

A indirizzarmi da Stefania fu il mio allora maestro di Aikido, trovare il coraggio di chiamare un’estranea e chiedere aiuto non fu così facile, soprattutto per me che non l’ho mai fatto, mi sono sempre arrangiata in tutto da sola, alla fine chiamai. Mi rispose una voce carica di gentilezza, entusiasmo ed energia, mi sono sentita subito abbracciata e così ci incontrammo.

E’ stato un percorso impegnativo, comprendere i meccanismi di difesa che ho messo  in atto da anni e sono talmente radicati da non essere per me visibili, comprendere quali credenze sono realmente mie e non acquisite, cominciare a scardinarle, uscire dal classico schema di comportamento e ragionamento, cominciare man mano  a capire che quando ti vengono vomitate addosso delle critiche che ti feriscono profondamente perchè fatte da persone che ami e senti che non ti appartengono, è perchè appartengono alla persona che le muove, al filtro con il quale lei guarda il mondo e quel filtro non è il tuo….

Tutto ciò ha richiesto tempo, cadute, ricadute, ma ho sempre trovato il sostegno di Stefania e la voglia che avevo di trovare me stessa, di recuperare il mio benessere, di poter esprimere a pieno quel qualcosa che ho sempre sentito in me come un’energia bloccata, come se fossi una Ferrari che viaggia col freno a mano tirato, mi hanno spinto a continuare.
Ora dopo questo tempo trascorso, e devo dire che l’arrico del Covid 19 con conseguente lockdown ha impresso un’accellerata considerevole, il tempo avuto mi ha ricondotto a ciò che avevo davvero perso, alla mia fonte di gioia, amore ecc… il Disegno, la Creatività, la Fantasia che avevo messo da parte perchè “essere adulti vuol dire non perdere tempo con cose non redditizie, non sognare se non mentre dormi, essere adulti e vivere nella realtà vuol dire fare sacrifici, alzarsi presto, lavorare, metter via soldi, e vivere con qualcuno vuol dire che il lavoro a casa ricomincia da capo ecc. ed è normale, questa è la vita”.

Beh, io ad oggi ho capito come disse D’Annunzio, “il superfluo è per me necessario”, più che essere una persona nuova sono una persona che si è ritrovata e ora ha voglia di mostrarsi per ciò che è, ho nuovi progetti, sto colmando delle lacune che mi frenavano nel fare cose come viaggiare (ho realizzato uno dei miei più grandi sogni: vedere il Giappone, mi sembrava così lontano), espormi a proporre me e il mio lavoro, sto imparando cose nuove, leggo molto più di prima, ascolto musica e faccio cose che non mi sono concessa prima perchè le consideravo lussi che sottraevano risorse al mio progetto di costruzione di una famiglia con figli (progetto per ora non realizzato nonostante l’impegno e i sacrifici).

Sto riequilibrando le energie che spendo nei rapporti in generale, non raccolgo ciò che non è mio, ma soprattutto mi accorgo che non lo è, noto che cose sulle quali partivo in quarta marcia partono si ma si disinnescano in automatico (con mio grande stupore). E’ ancora un cammino in salita e non so se ciò che sto mettendo in campo avrà un riscontro e di che tipo, ma questo non è forse il bello?
L’importante è fare per se stessi se questo ci fa stare bene, questo è il risultato più grande al quale ambire.

Spero di non avervi esageratamente tediato ma di aver dato a qualcuno la spinta per continuare o iniziare il proprio percorso, ne vale la pena anche se ci sono, come in molte cose della vita, ostacoli da superare, momenti di fragilità e tristezza da affrontare, ma sarà proprio lì che troverete il sostegno di Stefania, la sua energia positiva e propositiva, la sua preparazione e passione.
Grazie Stefy e grazie al tuo involontario assistente a quattro zampe Shuki!
E a voi buon viaggio e coraggio!

Alessandra

(nella foto, l’assistente Shuki)

Prenota un incontro conoscitivo: ferrariste66@gmail.com

Il libro di febbraio

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Un titolo speciale, vero?

Le nostre emozioni sono il ponte che ci connette al nostro profondo sentire. Viverle, accoglierle ascoltando il loro messaggio significa salute ed equilibrio.

Di contro reprimere le emozioni, evitarle diviene la nostra prigione e col tempo i nostri sintomi fisici. In questo libro avete tutto il materiale che vi serve per esplorare il vostro universo emotivo.

“Le emozioni costituiscono una componente fondamentale dell’ambiente esperienziale in cui siamo sempre immersi anche se ne ignoriamo l’esistenza. Comprendere le emozioni e  quindi sviluppare una competenza emotiva, costituisce un passaggio decisivo per lo sviluppo del benessere psicologico e la cura di eventuali disagi”

Buona lettura!

Attraversare le emozioni – Fosha, Siegel, Solomon – ed. Mimesis

 

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Un libro per gennaio

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Probabilmente questo è una sorta di testo sacro per chi è interessato ai temi della crescita personale, al miglioramento del proprio benessere interiore, a come funzionano le nostre dinamiche di pensiero e come influenzino la nostra qualità di vita.

Lipton, famoso biologo, ha indagato come addirittura la struttura del nostro DNA possa essere infuenzata dai nostri schemi mentali, e questo è oggi scientificamente validato dagli studi neuroscientifici, quell’ambito chiamato Epigenetica.

Nel nostro piccolo potete certo comprendere come tutto il panorama di come pensiamo noi stessi, le nostre relazioni tutte, il mondo, prenda una nuova prospettiva se consideriamo il nostro sistema di credenze, spesso inconsce (quelle più profonde di certo), influenzi di fatto il modo in cui portiamo avanti la nostra esistenza e quali nuovi scenari si aprano a partire da questa potente consapevolezza.

Una lettura entusiasmante dunque, un punto di partenza direi fondamentale.

Un abbraccio,

Stefania

Bruce Lipton – La biologia delle credenze – Macro ed.

 

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Grazie

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_ Per essere riuscita a cambiare la mia vita ormai quasi sei anni fa, quando quasi tutti mi davano della folle. Sono qui oggi, forte del mio sogno divenuto la mia vita quotidiana. Siate folli se questo significa volere ed adoperarsi per ciò che vi rende felici.

_ Per la mia famiglia così com’è, con le sue dinamiche, imperfezioni, forze e vulnerabilità che sono anche in parte le mie, e che lavoro per trasformare ogni giorno, un passo alla volta. Al suo amore devo tutto.

_ Per l’entusiasmo del mio lavoro, che mi permette di conoscere, ascoltare, confrontarmi con le mie emozioni e quelle di chi a me si rivolge.

_ Per la possibilità ed il privilegio di poter continuare a studiare, approfondire, cercare. Al meglio che posso.

_ Per i momenti cupi, di scoramento, solitudine, frustrazione che mi permettono di acquisire esperienza, consapevolezza, forza.

_ Per le emozioni che sempre mi mostrano la via adatta a me.

_ Per ogni giorno di scoperta, meraviglia, lacrime, gioie e delusioni. Tutto è perfetto perchè tutto serve a mostrarmi chi sono.

_ Per gli amici preziosi che mi accompagnano e mi danno fiducia e sostegno quando ne ho bisogno.

_ Per aver imparato a chiedere, per aver imparato a dire no per poter meglio dire si.

_ Per ogni persona splendida e unica che ha seguito o sta seguendo un percorso con me.  Siete pura luce!

_ Per ogni carezza data a Shuki, il mio piccolo Maestro peloso: da lui imparo ogni giorno l’amore incondizionato, il non attaccamento. Amore è/e Libertà.

Un abbraccio,

Stefania

 

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